Questo articolo è tratto dal libro ‘Il futuro dell’ottica: guida e strategie per il retail’ di Roberto Pregliasco.
È importante sottolineare che gli ottici che lavorano nei negozi devono obbligatoriamente essere abilitati. Questa abilitazione si chiama “Abilitazione all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria dell’ottico” ed è ottenuta attraverso un apposito esame controllato dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Istruzione o, in alternativa, da una regione.
Questa abilitazione può essere ottenuta in un istituto statale professionale con indirizzo ottico o tramite un corso professionale post-maturità accreditato dalla regione.
Gli ottici, quindi, sono abilitati dallo Stato (o dalla regione su delega dello Stato) a svolgere la loro attività e sono gli unici esperti riconosciuti dell’ausilio ottico correttivo, che comprende la prescrizione e l’adattamento di occhiali e lenti a contatto.
Tuttavia, nonostante questa abilitazione e competenza, è comune che l’ottico venga spesso visto solo come un fornitore di occhiali, che vengono preparati in base a una prescrizione fornita dall’oculista. È importante comprendere che l’ottico ha un ruolo più ampio nella cura della salute visiva e può offrire consulenza e assistenza anche nella scelta degli occhiali e lenti a contatto, oltre a effettuare controlli della vista. La collaborazione tra ottico e oculista può garantire un servizio completo per la salute visiva dei pazienti.